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Cyberbullismo: Protagonisti e Conseguenze di un Fenomeno in Crescita

da | Feb 15, 2020 | Cyber Bullismo, Cyberbullismo | 0 commenti

Cyberbullismo: protagonisti e conseguenze di un fenomeno in crescita

La parola è composta da CYBER + BULLISMO ed i termini indicano un concetto unico nel suo genere:

 Cyber: prefisso di una parola utilizzata in materia di computer, in particolare quando si tratta d’Internet. Cyber in pratica è il primo elemento di parole composte ad esempio: cybernauta, cybercriminale, cybersesso, ed indica qualcosa che ha a che fare con la dimensione spazio Internet.

Il bullismo: è l’atteggiamento spavaldo, arrogante e sfrontato, di chi tende a prevaricare sui più deboli, con riferimento a violenze fisiche e psicologiche.

L’utilizzo principale che i giovani fanno della Rete è quello di accedere ai social network e alle varie applicazioni, ad esempio WhatsApp o Instagram, Facebook e Tik Tok per condividere immagini, testi, video e trasportare ogni istante della loro vita quotidiana in questi vicoli della comunicazione.

Ma accanto a tante esperienze positive, il mondo virtuale delle Reti ha prodotto un fenomeno particolarmente grave: il cyberbullismo.

I giuristi anglofoni distinguono a loro volta hanno distinto il cyberbullying (cyberbullismo), che avviene tra minorenni, dal cyberharassment (“cybermolestia”) che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne.

 

In Italia il fenomeno è stato definito grazie alla legge 71/17 entrata in vigore il 18 giugno 2017, dopo un iter durato 3 anni che finalmente ha definito i termini di un contesto molto complesso e purtroppo attuale. La legge riporta il tutto in questi termini:

CYBERBULLISMO:

QUALUNQUE FORMA DI PRESSIONE, AGGRESSIONE, MOLESTIA, RICATTO, INGIURIA, DENIGRAZIONE, DIFFAMAZIONE, FURTO D’IDENTITÀ, ALTERAZIONE, ACQUISIZIONE ILLECITA, MANIPOLAZIONE, TRATTAMENTO ILLECITO DI DATI PERSONALI IN DANNO DI MINORENNI, REALIZZATA PER VIA TELEMATICA, NONCHÉ LA DIFFUSIONE DI CONTENUTI ON LINE AVENTI AD OGGETTO ANCHE UNO O PIÙ COMPONENTI DELLA FAMIGLIA DEL MINORE IL CUI SCOPO INTENZIONALE E PREDOMINANTE SIA QUELLO DI ISOLARE UN MINORE O UN GRUPPO DI MINORI PONENDO IN ATTO UN SERIO ABUSO, UN ATTACCO DANNOSO, O LA LORO MESSA IN RIDICOLO

Ma chi sono effettivamente i protagonisti del cyberbullismo?   

  • il bullo: ragazzo/a che compie l’atto;
  • le vittime/a: coloro che lo subiscono;
  • gli osservatori: coloro che assistono in maniera più o meno passiva, alla performance.

E’ importante sottolineare che dietro ad ogni episodio di cyberbullismo ci sono, per la maggior parte dei casi, bambini ed adolescenti, che assorbono le conseguenze dell’essere vittima, ma anche  attore o spettatore, e che dovendosi rapportare, a computer spento, con la vita reale di tutti i giorni, trovano enormi difficoltà nell’accettare se stessi e mescolarsi con il gruppo dei pari.

Ad ogni modo esistono due forme di cyberbullismo:

  • BULLISMO DIRETTO che consiste nell’uso di Internet per inviare messaggi minacciosi alla vittima;
  • BULLISMO INDIRETTO che consiste nel diffondere messaggi dannosi o calunnie sul conto della vittima.

L’aspetto preoccupante del fenomeno è che i ragazzi che non hanno il coraggio di interpretare i bulli nella vita reale, trovano attraverso il computer il modo di immettere la propria violenza in Rete, senza uscire allo scoperto, in assoluto anonimato ma con conseguenze psicologiche del tutto simili al bullismo.

Attraverso computer, smartphone e tablet, utilizzati soprattutto delle generazioni più giovani, come confermano i dati Istat, è possibile agire nell’anonimato; reiterare la condotta; diffusione immediata, con una cassa di  risonanza altissima, dell’azione lesiva; esclusione di possibilità di controllo da parte degli insegnanti e/o genitori.

Il cyberbullo grazie all’anonimato, garantito da Internet riesce per sino a sentirsi irresponsabile delle azioni commesse in danno di altri.

Quali sono le conseguenze del cyberbullismo?

Secondo uno studio condotto da Telefono Azzurro, i bulli possono presentare un calo nel rendimento scolastico, difficoltà relazionali, disturbi della condotta. L’incapacità di rispettare le regole può portare, nel lungo periodo, a veri e propri comportamenti antisociali e devianti o ad agire comportamenti aggressivi e violenti in famiglia.

Per le vittime il rischio è quello di manifestare il disagio innanzitutto attraverso sintomi fisici, ad esempio mal di pancia o mal di testa, oppure segnali psicologici, quali incubi o attacchi d’ansia. Alla lunga, le vittime mostrano una svalutazione di sé e delle proprie capacità, insicurezza, difficoltà relazionali, fino a manifestare, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicologici, tra cui ansia o depressione.

Gli osservatori, infine, vivono in un contesto caratterizzato da difficoltà relazionali che aumenta l’insicurezza, la paura e l’ansia sociale. Il continuo assistere ad episodi di “violenza” può rafforzare una logica di indifferenza e scarsa empatia, portando i ragazzi a negare o sminuire il problema.

Ovviamente l’ambiente virtuale e la sua specificità delocalizzano i criteri presentati per il bullismo fisico, coinvolgendo una platea più ampia e di difficile gestione. A questo occorre aggiungere nuovi elementi come l’anonimato, il superamento dei limiti spazio/temporali, la non prossimità fisica e la velocità della comunicazione.

Il Web è una piazza virtuale dove quasi sempre l’interazione non richiede l’esposizione della propria fisicità, quindi dei propri dati personali come  il viso il nominativo la propria irreale esistenza.

 Questi possono essere alterati, nascosti, modificati in uno status di vaporizzazione della propria fisicità favorendo la convinzione di rimanere impuniti, favorendo il processo di de-responsabilizzazione dell’atto compiuto.

L’assenza dei vincoli spazio/temporali favorisce l’imprevedibilità dell’atto, che non necessita di una condizione particolare come un momento e un luogo specifico, per espletarsi, presentando spesso il cyberbullo come l’iniziatore di un processo offensivo che può coinvolgere attivamente tantissime persone.

E’ fisiologico dover accettare che questo processo è favorito dalla velocità di diffusione del Web che è in grado istantaneamente di produrre un effetto ed una conseguenza nella maggior parte dei casi incancellabili.

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