Parole in Video: Raccontare una Storia con un Video:
Come Raccontare una Storia con un Video
Ci sono pubblici, acquirenti, aziende che vogliono non solo contenuti testuali, ma anche foto e video, lo dimostra l’engagement reso possibile dai nuovi formati basati sul visual storytelling.
Sui social il Visual content attrae il 104% in più di commenti rispetto ai post normali (fonte Hubspot). In particolare la novità principale del video storytelling è la possibilità di variare il canale stesso con cui veicolare un contenuto: social, sito web e blog. I video aziendali sono uno strumento molto potente, arrivano subito allo spettatore senza filtri.
Ma come può vendere un video?
Un esempio di racconto che vende, e pure parecchio, in formato video, è quello di Max Lanman, un regista che mise in vendita la Honda Accord del 1996 della sua ragazza, pubblicando un video su eBay. Non si limitò ad una breve descrizione testuale e immagini del veicolo, andò oltre. In video una ragazza (in realtà un’attrice) fa cose molto semplici ma per lei importanti insieme alla sua auto e Lanman le racconta così:
“Tu sei diversa, tu fai le cose a modo tuo e questo fa di te una persona unica. Tu non hai bisogno delle cose, tu hai già te stessa (…) Non apprezzi le cose per come appaiono, le apprezzi perché funzionano. E questa non è un’auto. Questa sei tu, è una scelta. La tua scelta.”
La base d’asta era di 499$, è stata venduta a 32.000$.
Questo è il caso citato in eventi, corsi, fiere e case studies sullo storytelling perché è un esempio di storyselling: un oggetto da un valore molto scarso – l’auto aveva più di 240.000 km ed era ben lontana dall’essere un oggetto desiderabile – grazie alla forza del video costruito da Max e dalle parole usate per raccontare l’importanza di quella macchina per la ragazza, è diventato desiderabile. Perché? Decidendo di comprarla, la gente avrebbe comprato un’esperienza.
Realizzare un video che racconti qualcosa in modo convincente e in poco tempo non è semplice. Bisogna far passare il messaggio in maniera chiara e nel minore tempo possibile, per non stancare lo spettatore. Se una storia è ben costruita, puoi anche andare oltre i 15 secondi di video a cui gli utenti sono abituati, certo, ma gli utenti si stufano molto presto se non sono coinvolti.
Realizzare un video che racconti qualcosa in modo convincente e in poco tempo non è semplice. Bisogna far passare il messaggio in maniera chiara e nel minore tempo possibile, per non stancare lo spettatore. Se una storia è ben costruita, puoi anche andare oltre i 15 secondi di video a cui gli utenti sono abituati, certo, ma gli utenti si stufano molto presto se non sono coinvolti. Ecco cosa devi considerare quando decidi di realizzare un video:
- racconta ciò che il tuo target conosce: se vendi prodotti per bambini rivolgiti alle mamme presentando delle situazioni in cui si identificano, difficoltà e ostacoli con cui devono combattere ogni giorno;
- fai buon uso dei sottotitoli: la maggioranza dei contenuti video nei social network partono automaticamente senza volume e non tutti possono attivarlo nel momento in cui lo trovano;
- la tua storia deve essere rilevante e coinvolgente per il pubblico che vuoi raggiungere.
Non devi per forza realizzare uno spot. I video, soprattutto quelli pubblicati sui social come Facebook e Instagram, hanno una capacità esponenziale di attrarre rispetto ad un semplice testo, per cui potresti inserire, nel calendario editoriale social:
- mini-guide video sull’uso dei tuoi prodotto;
- video su usi originali e creativi dei tuoi prodotti;
- recensioni su altri prodotti o servizi se sei un libero professionista che lavora con diversi tool;
I ragazzi di Casa Surace o i The Jackal hanno intuito il potere delle loro storie, comiche ma vicine alla realtà di tutti i giorni, tanto che ora i video che pubblicano contengono prodotti che fanno da sponsor al video stesso.
I loro nomi compaiono solo all’inizio, come presentazione, o in chiusura. In questo modo le loro fan base, che aspettano sempre volentieri i loro contenuti, diventano fruitori di una comunicazione di prodotto seppure nascosta e mascherata dai sapienti storyboard realizzati dai ragazzi.
Promuovono di tutto: dai formaggini all’uscita dei film di animazione, a dimostrazione che tutto può essere raccontato con una storia convincente.
Non sono un nativo digitale e lo considero una fortuna, perché questo mi ha permesso di comprendere dall'esterno il grande potenziale della comunicazione online. Comunicare online, significa abituare il pensiero a riconnettersi al mondo reale per far leva su ciò che vogliamo migliorare del nostro mondo digitale: perché il marketing non'è più una questione di ciò che produci, ma della storia che racconti; il cliente non si cerca, si attrae
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